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Negli ultimi decenni tante ed autorevoli voci si sono levate a denunciare l'insostenibilità di questa contemporaneità che paghiamo ad un prezzo troppo elevato in forme del malessere. Nella dismisura, cifra della civiltà di Narciso, si esprimono l'affermazione economica, politica, culturale e psicologica del neoliberismo e della sua logica predatoria che mina le basi del vivere insieme (Gaillard), di una civiltà Io-cratica dove il soggetto si identifica e si esaurisce nella sua 'prestazione' (Chicchi) ed il suo legame con l'altro nella competizione, di una burnout society con il suo portato di violenza sistemica dai tratti autodistruttivi (Han, 2010). Oltre l'evaporazione del padre assistiamo alla rottura del patto coniugale (Thanopulos), le cui radici affondano forse ben più indietro nel tempo (Accati), a una crisi pervasiva della funzione adulta che degrada i 'mestieri impossibili' ad una dimensione di fabbricazione, rischiando di trasformarli in pratiche di cura totalitarie (Gori). Ne dialogano in questo volume psicoanalisti, storici, sociologi, filosofi politici.